Professione disciplinata dalla Legge 14/01/2013 n.4



Incontro interdirettivo ANEIS – U.P.I.S.: il libro bianco sul risarcimento

Si è svolto giovedi 16 marzo u.s. l’incontro tra Aneis e Upis. La videoconferenza ha fatto seguito all’incontro del 14 febbraio u.s. coi vertici Ivass.

Dopo un breve compendio della precedente giornata al Quirinale (per approfondimenti, qui), le due associazioni hanno presentato i lavori ai partecipanti. Consiglieri direttivi, Coordinatori regionali e addetti ai lavori di entrambe le Associazioni (tra cui il delegato UPIS per i Patrocinatori Stragiudiziali Roberto Barbarino) sono stati accolti da Ciro Gammone, presidente UPIS (Unione Professionisti Infortunistica Stradale) e da Daniele Zarrillo, presidente ANEIS (Associazione Nazionale Patrocinatori Stragiudiziali).

La riunione, della durata di 1 ora, ha posto le basi per l’inizio della redazione di un documento associativo avente come argomento principe il risarcimento del danno. L’obiettivo, da una parte, è quello di sensibilizzare gli interlocutori ufficiali (Ivass in primis) sulla mancata osservazione del Codice delle Assicurazioni Private… da parte delle Compagnie di Assicurazione! Sarà posto l’accento sulle “soggettive” abitudini di diverse Compagnie e sulla malagestio applicata intenzionalmente a più riprese. Infatti, seguendo direttive squisitamente interne al mondo assicurativo (in barba a quanto più volte evidenziato e stabilito dalla Giurisprudenza di merito e di legittimità), spesso tali procedure entrano in netta contraddizione anche col proprio Codice!

Altro aspetto particolarmente saliente è aprire un dialogo, attraverso la redazione di suggerimenti, note critiche e specifici modus operandi. L’obiettivo è accendere i riflettori sulla procedura CARD (convenzione tra gli assicuratori per il risarcimento diretto), riportando in auge, come ci si aspetta da un Paese progredito, il contraddittorio e la vera accezione del Risarcimento del Danno, troppe volte gestito idiosincraticamente dalle Compagnie come un indennizzo contrattuale (quando il risarcimento del danno, contrattuale non è!).

A tal proposito è stato predisposto un gruppo Wathsapp ad hoc, nonché due documenti condivisi in rete, che confluiranno in un unico lavoro dopo le opportune revisioni. In ultimo, tali lavori saranno dati “in pasto” a ciascun associato di Aneis e Upis, affinché i suggerimenti e le critiche di ognuno possano essere ascoltati con la dovuta attenzione, prima della redazione del documento finale.

Inizia oggi un dialogo avente come fine ultimo quello di aprire un percorso virtuoso tra Associazioni di categoria e Istituzioni, affinché mai venga meno in Italia la possibilità di essere risarciti correttamente per un danno subito ingiustamente. La volontà di molte Compagnie assicuratrici è di ridurre il risarcimento a una mera forma contrattuale, soggetta a condizioni indennitarie, quando sia per il danno patrimoniale, sia per quello non patrimoniale, il Codice Civile, ma ancor prima la nostra Costituzione, hanno sempre inteso come condizione necessaria e indefettibile l’integrale ristoro dei danni subiti da parte dell’avente diritto.

Non è più accettabile la palese volontà di creare confusione tra termini che certamente sinonimi non sono (indennizzo e risarcimento). Non è più possibile per le Istituzioni non vedere. Non è più tollerabile che si accetti lo strapotere assicurativo.

Non è pensabile, né auspicabile, che un Paese, nella veste degli Uffici istituzionali preposti, permetta alle Compagnie di porre in secondo piano i diritti dei danneggiati, favorendo procedure arbitrarie, non condivisibili e mal presentate, spesso consapevolmente, allorché la trasparenza avrebbe impedito alle stesse di farle passare come virtuose, quando di virtuoso ben poco è rimasto, almeno con le attuali determinazioni. Il diritto sancito da Codici e Costituzione Civile è spesso figlio di anni di lotte, guerre, rivoluzioni, per affermare la volontà condivisa contro tirannie e oppressioni di varia natura.

Le Compagnie di Assicurazioni godono di grande rilievo e ascolto nel mondo istituzionale. Spesso però la volontà di questi enti privati viene accettata con troppa leggerezza, senza domandarsi analiticamente se tale volontà abbia a cuore interessi personali, o di tutta l’Utenza.

Il mondo associativo non può certo girarsi dall’altra parte. Ferma volontà dei direttivi Aneis e Upis è rendere sempre più consapevoli danneggiati, Istituzioni e professionisti, proponendo soluzioni e strategive pro-attive. La vigilanza è appena iniziata.

Daniele Zarrillo

Presidente Aneis